Faenza, una bella città romagnola
Visitando la Città di Faenza, in Provincia di Ravenna, situata nel cuore della Romagna da cui eredita tradizioni e costumi
Faenza è nota al mondo come capitale delle ceramiche e la sua scuola fonde tradizione e modernità
L
a ceramica faentina è così celebre che i francesi iniziarono ad utilizzare il termine faience, traducendo il nome della città romagnola, per indicare la maiolica in generale.
In effetti Faenza è da secoli la capitale della ceramica, il luogo di produzione di piatti, vasi ed altri capolavori che impreziosiscono le case più eleganti in Europa, negli Stati Uniti e negli altri continenti in cui vengono esportate le preziosissime maioliche che vantano una tradizione secolare.
La produzione della ceramica faentina era già affermata nel Medioevo, anche se l'apice della fama coincide probabilmente con il XVI secolo e per ripercorre la storia di questa sublime forma d'arte vi consigliamo una visita al Museo Internazionale delle Ceramiche inaugurato a Faenza nel 1908.
Il Museo presenta una ricchissima collezione di manufatti e non solo di provenienza locale, dal momento che il viaggio prende avvio dalle antichissime produzioni delle civiltà precolombiane e della Cina.
Ovviamente abbondano opere faentine, come i vasi, i bicchieri e i piatti medievali con essenziali decorazioni e le successive opere del rinascimento e del barocco che hanno visto un fiorire di stili innovativi.
Alla fine del Quattrocento i Maestri di Faenza iniziarono, infatti, a decorare le pregiate ceramiche con motivi floreali e con disegni che si arricchivano di dettagli fino a trasformare piatti e vasi in capolavori d'arte figurativa.
Intramontabili sono le ceramiche bianche che vengono realizzate dal Cinquecento con una speciale lavorazione ideata dagli artigiani faentini alla ricerca di un ritorno all'essenzialità dopo il trionfo di colori e decorazioni.
I bianchi di Faenza divennero così apprezzati da competere in popolarità con l'antichissima porcellana cinese ed ancora oggi le ceramiche candide sono assai ricercate, siano esse adornate con gli essenziali disegni in azzurro o siano quadri su ceramica raffiguranti scene mitologiche, episodi biblici e ritratti di personaggi celebri.
La ricerca proseguì nel Settecento, quando i faentini risentirono dell'influsso delle cineserie di gran moda all'epoca, nell'Ottocento e nel Novecento ed a proposito del secolo scorso ricordiamo che grandi maestri, fra i quali Picasso e Chagall hanno donato al Museo di Faenza proprie creazioni, rese così disponibili per i tanti visitatori della città romagnola amanti dell'arte decorativa.
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